L'anima

DEL PROGETTO

Il progetto Terroir Milano mette a frutto l’esperienza acquisita nella ricerca e nella selezione di produttori con una solida tradizione biologico-naturale e artigianale; i prodotti proposti sono il frutto di questo lavoro di selezione continua.

Le scelte non sono orientate soltanto dalla certificazione biologica, tantomeno dal brand, infatti, Terroir Milano presenta prodotti di molti piccoli operatori che commercializzano la loro produzione senza intermediazione, produttori eccellenti ma spesso invisibili al mercato … e con i quali condividiamo i valori sui quali è nato e cresciuto il mondo del biologico e del naturale.

Questi artigiani sono in grado di fornire prodotti di elevata qualità, ma trovano molte difficoltà nell’accesso al mercato, a maggior ragione se il mercato è caratterizzato da un offerta ampia e complessa come quella di Milano.

Terroir Milano presenta quindi una selezione di prodotti che non è coperta dai supermercati del biologico i quali si avvalgono esclusivamente degli storici canali distributivi la cui offerta è funzionale alle esigenze di catene di dimensioni importanti.

Queste esigenze non sono sempre compatibili con il coinvolgimento di piccole realtà prive della struttura necessaria per reggere i numeri e le richieste della distribuzione su grande scala.

Particolare rilievo verrà dedicato alla vendita dei prodotti dei Presidi Slow Food, progetto di grande valore per i vantaggi che porta a:

  • produzioni/produttori altrimenti destinati a sparire
  • paesi, borgate in via di spopolamento
  • erritori vittime del degrado ambientale che ha tanto colpito le zone collinari e montane del nostro paese

LA CONSULENZA

progetto - anfora

La consulenza al cliente è un fattore strategico di vantaggio competitivo e ha un ruolo decisivo per il successo dell’impresa.

Non si vende solo un prodotto: “in quel bicchiere c’è anche il vino” segnalava puntigliosamente un produttore langarolo, offrendo il suo vino ad un cliente. In quel bicchiere c’era il territorio, la tradizione, la storia, la cultura, il lavoro dell’uomo.

In altre parole, quel bicchiere era espressione del terroir, termine francese  che efficamente riprende un concetto della nostra cultura latina: il genius loci.

Condizione essenziale per il successo del progetto Terroir Milano è l’offerta di un servizio qualificato di consulenza, caratterizzato dalla interazione continua con un cliente esigente ed informato.

IL TERROIR

dal genius loci al terroir

Sul rapporto fra natura e cultura e sulla capacità dei luoghi di assorbire i pensieri, le tradizioni degli uomini e di “avere un’anima” siamo debitori del dialogo sviluppatosi fra l’architetto Carlo Truppi e lo psicanalista e filosofo americano James Hillman.

Il loro confronto è stato raccolto nel libro L’anima dei luoghi, edito da Rizzoli nel 2004.

“I luoghi hanno un’anima. Il nostro compito è di scoprirla. Esattamente come accade per la persona umana.”
(James Hillman – L’Anima dei luoghi)

Ad Angelo Peretti, giornalista pubblicista e direttore di The Internet Gourmet, va attribuito il merito di partire da questo dialogo per riflettere sul rapporto fra terre e uomini e sul significato del termine terroir.

Significativa la sua citazione di Luigi Veronelli: “…..la terra ricorda perfino il sangue di chi ci ha combattuto, e il vino che si ricava da quelle vigne non può che trasmettere, a suo modo, quei ricordi”.

Il concetto di terroir, prosegue Peretti, muove da qui. Non è la tecnica a fare il vero vino, ma è la memoria inscritta nelle cose.

Il progetto terroir - vigna

Far risalire il concetto terroir unicamente alla tradizione francese del XVI secolo non consente di coglierne pienamente la storia millenaria.

Furono i Greci che, alla ricerca di aree vocate alla coltivazione della vite, diffusero la viticoltura nei paesi mediterranei dove la flora mediterranea prosperava. Fu Ulisse che, nell’approdare nell’isola dei Ciclopi (la Sicilia), comprese che quella specifica terra era adatta alla produzione di vini di qualità.

I Romani, a loro volta, innovarono rispetto alla tradizione ellenica. Infatti, estesero la coltivazione della vite anche alle regioni più settentrionali e, al tempo stesso, valorizzarono la ricerca della qualità, scegliendo per le loro coltivazioni colline e pendii soleggiati.

Ai Romani risale l’introduzione della locuzione genius loci; molti secoli dopo i francesi ebbero il grande merito di introdurre il termine terroir, che in nessuna altra lingua riesce ad esprimere il suo significato profondo.

Chapeaux ai francesi, è il caso di dire, ma i cugini d’oltralpe non dimentichino che sono debitori ai Romani e al loro genius loci.

Il terroir / genius loci è una felice combinazione di numerosi fattori materiali e immateriali. Ne proponiamo alcuni:

  • uno spazio geografico
  • la sua ecologia (flora, fauna….)
  • il suo sottosuolo
  • i suoi fattori climatici (umidità, temperatura ed escursione termica)
  • la sua esposizione al sole e ai venti
  • la storia, le tradizioni, la cultura, il saper fare dell’uomo

L’inglese Jamie Goode, esperto di vino di fama mondiale, scrive del Pinot Nero prodotto nella Valle dell’Ahr, regione vinicola tedesca “estrema” per latitudine (clima freddo): “alchimia di uomini, luogo, tempo. Tutti questi elementi sono coinvolti nel produrre un grande Pinot Nero”.

I luoghi hanno una anima e l’hanno persa.

Avevano un’anima per i Greci e per i Romani che sui luoghi costruivano templi e città, ma l’hanno persa nel corso dei secoli, smarrendo specificità, unicità, irripetibilità.

I luoghi hanno un anima e questa anima parla all’uomo. Interpretarla, dialogando con essa, è compito dell’uomo.
Un luogo senza anima non può che crescere prodotti senza anima.

Il terroir/genius loci oltre ad una anima ha anche memoria.
“I luoghi ricordano e l’uomo questi ricordi deve sapere ascoltarli, leggerli, e trasferirli nel suo lavoro quotidiano.”

Rispettare il territorio, proteggerlo e non devastarlo trasformandolo in un “non luogo”, significa “ascoltare la sua anima, valorizzare la sua identità, irripetibile e universale, senza sovrapporsi ad essa.”

In tal modo il territorio, ecologicamente preservato, potrà esprimere tutta la sua energia vitale e prosperare nel tempo, generazione dopo generazione.

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